F A B I O B O R E L L I
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V PER VENDETTA
KING KONG
BATMAN BEGINS
SIN CITY
LA MARCIA DEI PINGUINI
MALEDIZIONE DEL CONIGLIO
LA SPOSA CADAVERE
LA VENDETTA DEI SITH
DOMINO
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
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I FANTASTICI QUATTRO
THANK YOU FOR SMOKING
MADAGASCAR
"dramma a tinte horror ambientato in un ospizio: Geoffrey Rush e John Lithgow giganteggiano"
Giudice viene colto da ictus e passa dal potere che vantava in sede giudiziaria all'impotenza nell'ospizio, sottoposto alle angherie di un crudele ospite della struttura, nell'incuranza e trascuratezza del personale... "Le Regole di Jenny Pen", film neozelandese, è definibile in due parole, chiare: sgradevole e disturbante. Il finale è così chiaro, perfetto, essenziale, da arrivarti in fondo allo stomaco come un freddo maglio, consegnandoti a visione terminata un amaro in bocca indescrivibile. Non è un film perfetto, molti momenti sono troppo dilatati e l'attenzione dello spettatore rischia in più punti di slittare, ma confezionare un prodotto così, fieramente anti-accattivante, oggi è cosa rara. In scena abbiamo due titani: il Premio Oscar di SHINE Jeoffrey Rush e un John Lithgow mai tanto cattivo dai tempi depalmiani di DOPPIA PERSONALITA' a dividersi la scena, giganteggiando in mezzo ad una platea di ultravecchi e figure di assistenti e addetti alla casa di riposo quasi evanescnti, come effettivamente (lo dice chi ha prestato servizio civile in un ospizio) lo sono. In questo ambiente, dentro e allo stesso tempo fuori dal mondo, è facile che il MALE vi si infiltri, trovando intorno maglie estremamente larghe e facili per passare. La vena horror che attraversa una storia tristemente molto terrena la troviamo rappresentata dal bambolotto, al quale viene dato il nome di "Jenny Pen", da cui il titolo, la cui malvagità verrà veramente mondata dal piano terreno solo quando messa a rogo (come si sarebbe fatto per le streghe in celluloide). Ma sono la disperazione e l'impotenzza le protagoniste assolute. L'uso di musiche stranianti, a sottolineare i momenti più drammatici (la spaventosa sequenza nel fango) è uno degli elementi, oltre all'uso dello zoom e ad una certa estetica seventies (anche scorci kubrickiani: la vasca...) che crea lo straniamento che gli autori vogliono trasferire allo spettatore. [FB]
[RULES OF JENNY PEN] DI ?, CON J. RUSH, J. LITHGOW, DRAM/HORROR, NUOVA ZELANDA, 2024, ??', 2.39:1