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T R A I L E R

   
 

"tratto da Veronesi, un film con un buon Favino ma con troppi eventi per poche emozioni"

 

 

Sulla costa Toscana, dove il protagonista dela storia è ancora ragazzo, travolto dall'amore per una coetanea di Parigi. Passa il tempo e lo ritroviamo a fare il medico a Roma. La visita dello psicanalista della moglie, che riapre in lui un vaso di pandora di ricordi che lo riportano alla morte prematura della sorella, proprio durante la vacanza dell'inizio. Mettendolo in guardia di essere in pericolo di vita, lo costringe ad ammttere di coltivare una relazione, forse nemmeno troppo platonica. Verranno altri lutti, e altri scherzi del Destino... "Archi Bugi l'hanno aiutato!". In ogni caso l'ha "aiutato" la regione Lazio, con contributi ad oc. Ogni volta che leggo il nome di Francesca Archibugi, quella di "Mignon è partita", film che addirittura ci avevano fatto vedere a scuola, il perché davvero non l'ho mai capito dato che il film non aveva certo destizioni didattiche, penso ad un amico che, iscritto a scuola di cinema, forse pensava che codesta autrice fosse.. un uomo (? Arcy?) suscitando l'ilarità del gruppo di amici. Benedetta Borcaroli, ma anche Laura Morante, Massimo Ceccherini ma anche Nanni Moretti, e soprattutto Pierfrancesco Favino, uno dei pochi attori che negli ultimi anni salviamo. Il film è tratto da un libro di Veronesi, lo stesso di "Caos Calmo" (sempre con Moretti, che comunque qui recita una modesta parte) e pure qui si parla di coincidenze (anche una situazione alla  FINAL DESTINATION  con un aereo perso che poi ...cade, evento che gli permetterà di conoscere la futura moglie, cui presta il volto l'ex di Taricone, sempre bonissima) uno scambio di persona, e ancora molto altro.  Inutile dire come la pellicola presenta i soliti vizi (molti) e virtù (poche) cui soffre il nostro cinema da decenni a questa parte. Detto ciò comunque si fa seguire nonostante un affastellarsi di eventi che solo a sprazzi regalano emozioni autentiche. Chiude "Caro Amore Lontanissimo" di Endrigo, cantato da Mengoni e il suo autotune. [FB]

 

DI F. ARCHIBUGI, CON G. FAVINO, N. MORETTI, K. SMUTNIAK, DRAM, ITA/FRA, 2022, 126', 2.35:1

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