| 
     
      
        | 
    
     
  | 
    
     ●● 
    
    
    V PER VENDETTA  | 
    |||||||
| 
     "sceneggiatura 'woke', disastro assicurato"  | 
    
     
        | 
  ||||||||
| 
     Uno studios di innovatori vuole inserire un attore di oggi in una pellicola della fine degli anni '40. L'attrice scritturata si ritrova, mediante delle diavolerie bion-elettroniche, calata al posto di un personaggio maschile, ma qualcosa va a rotoli e così l'interazione scenica con l'attrice del vecchio film gestita da un programma... Sia chiaro: il metacinma e le dimensioni alternative con interazioni tra l'una e l'altra sono argomenti che vanno trattati da chi li adopera con destrezza. Lynch era uno di questi e il suo monumentale MULHOLLAND DRIVE aveva in pratica detto tutto, "Hotel Reverie", terzo episodio tratto dalla "Settima Stagione" della serie distopica BLACK MIRROR rappresenta tutti i limiti contenuti nel concetto in cui sopra. L'idea di partenza non sarebbe male, ovvero l'interazione che si verifica tra una persona reale e un personaggio in celluloide, con abbattimento (letterale) della cosiddetta "quarta parete", Ma è come questa si verifica che è proprio di uno stupido assoluto. Sarà ma mi è sorta proprio la sensazione che il gruppo dell'unità tecnica che crea la possibilità di calare l'attrice di oggi nel set virtuale è il medesimo gruppo di sceneggiatori di questo episodio. Tant'è che come fu ampiamente denunciato qualche tempo fa il decadimento delle storybord dell'era "woke" vedeva appunto, per la nota stortura de "l'inclusività" (SIC) l'assunzione d'ufficio di nerd alle prime armi, con risultati a dir poco modesti, quando non proprio disastrosi. Per di più (e non poteva mancare) a riprova della mia tesi: la liaison lesbica totalmente gratuita, oltre che idiota. Quello che si può salvare è il comparto tecnico che qui crea alcune situazioni visivamente suggestive, con le due attrici che muovono nel fermo immagine del resto del cast. Per allungare il brodo ascoltiamo interamente il "Claire de Lune" di Debussy eseguito al piano, in un episodio che si configura quasi come il più lungo del pacchetto (78 minuti!). [FB]  | 
    |||||||||
| 
     [ID] DI H. WANG, CON I. RAE, E. CORRIN, AWKAWAFINE, FANT/SENT, USA, 2025, 4° EP, dUR. 78', 1.85:1  | 
  |||||||||
-