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"un film di arti marziali italiano?"

 

 

Separate giovanissime, due sorelle nate nella città proibita finiscono in Italia: l'una vuole ritrovare l'altra... Gabriele Mainetti è quello di  JEEG ROBOT  e  FREAKS OUT  e questo "La Città Proibita" è il suo terzo film. Si tratta di uno strano ibrido che denota però una clamorosa disparità tra i due tempi (ammesso che ancora esistano nelle sale cinematografiche, dato che sono eoni che non le frequento più, esattamente da quando il Cinema me lo sono fatto in casa). L'inizio ti strappa un "wow" meravigliato, perché l'incipit ti sembra tutto fuorché un film italiano, un film italiano di oggi. Segue un altro momento che davvero sembra girato da un Tarantino: stessi movimenti di mpd, a denotare vera passione per la 7a arte, ma niente di maniera, anzi una cosa che ti fa davvero strabuzzare gli occhi. Davvero sto guardando un film italiano? Un film italiano del 2024 dove ci si pesta (e di brutto) a colpi di arti marziali, con una protagonsita ad occhi a mandorla (è la cino-italiana Elisa Wong modella e qui attrice di valore). Un colpo di scena degno più di Mel Brooks che del Quentin ci mostra che quanto abbiamo appena visto si è svolto non a Pechino, ma nel bel centro di Roma, la "Città Eterna" nella quale si è sviluppata (come immagino in qualunque grande città della penisola) una Chinatown (!) E qui iniziano i primi problemi, dato che la storia pare forzare il discorso su "l'accoglienza", "l'integrazione", "la tolleranza": parole che oggi (ma solo oggi) fanno sospettare un allineamento (per interessi, pensando male) al pensiero unico woke, pure esportato nella colonia preferita del gigante americano. Compare Sabrina Ferilli, ancora splendida, e il protagonista maschile, tale BorellO con la O, e di qui in poi ci pare che Mainetti voglia un po' strafare. E difatti l'ultimo atto ci appare troppo dilatato, coi suoi colpi di scena forzatini (e un po' stupidini) e una chiusa che più buonista non si può. Peccato. [FB]

 

DI G. MAINETTI, CON E. WONG, E. BORELLO, S. FERILLI, M. GIALLINI, DRAM/AZIONE, ITA, 2024, 138', 2.39:1

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