F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        2 0 1 0        2 0 1 1        2 0 1 2        2 0 1 3        2 0 1 4       2 0 1 5        2 0 1 6        2 0 1 7        2 0 1 8        2 0 1 9        >

 

●● ½

CRIMSON PEAK
PREDESTINATION
REGRESSION
BRIDGEND
KNOCK KNOCK
REVERSAL
THE DEVIL'S CANDY
NEI LUOGHI OSCURI
TALES OF HALLOWEEN
THE VISIT
THE LAZARUS EFFETC
SOME KIND OF HATE
DARKSIDE WITCHES
KRAMPUS
THE HUMAN CENTIPEDE 3

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"la seconda stagione di 'True Detective' racconta un'altra storia, e non ripete il miracolo"

 

 

In una immaginaria città losangelina, zona franca per traffici loschi, quattro figure tormentate: un agente della stradale sospeso per presunta condotta illegale, una detective dalla famiglia raffazzonata, un poliziotto sul quale grava un sospetto di omicidio e un faccendiere, vanno a confluire sulla scena di un crimine... Proprio a questa seconda stagione di  TRUE DETECTIVE   (serie televisiva rivelazione del 2014 e capolavoro di scrittura con l'epocale interpretazione di McConaughey) non le riesce di decollare. La puntata d'esordio è molto lenta e denota subito meno appeal e se la seconda puntata si chiude con un coup (letterale!) de theatre, una terza che ancora annaspa raccontando -di fatto- molto poco, e un finale della quarta nella quale finalmente la storia si ravviva con una sparatoria granguignolesca assai realistica, finisce con l'abbassare nelle due a seguire il mood (salvo il fremito in coda alla sesta con la detective in abito sexy al party di "EWS"!) per spegnersi in una puntatona finale (90') poco incisiva. Colin Farrell corredato di baffoni tristi anni '70, nonostante la buona volontà, non fa certo sobbalzare dalla sedia, una Rachel McAdams volitiva e sensuale, efficace nel suo essere "scheggia" di una famiglia impazzita (sorella mignotta e padre santone new age) e Taylor Kitsch nel ruolo dell'agente indeciso nel privato (anche sessualmente) ma decisissimo sul lavoro, gravitano attorno al cattivo Vince Vaughn al quale il personaggio di Farell è legato al pari di un "cane fantasma" jarmuschiano con il suo "maestro" [EVIDENZIA LO SPOILER] legame che sarà ridiscusso. Niente di nuovo sotto il sole per una storia inutilmente confusa, nemmeno avvicinabile a quella prima stagione che probabilmente doveva rappresentare storia a sé, non fosse stato per un successo clamoroso che avrebbe costretto gli autori ad approntarne una seconda per raccogliere a mano bassa i gettoni rimasti. [FB]

 

[ID] di VARI, con C. FARRELL, R. MC ADAMS, T. KITSCH, V. VAUGHN, POLIZ, USA, 2015, 8P DI 60' CAD, 1.85:1