F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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COSA AVETE FATTO A SOLANGE
CHI L'HA VISTA MORIRE

LA DAMA ROSSA UCCIDE...
TUTTI I COLORI DEL BUIO
SETTE ORCHIDEE MACCHIATE...

IL COLTELLO DI GHIACCIO
LA MORTE ACCAREZZA A...
SETTE SCIALLI DI SETA GIALLA
IL TUO VIZIO é UNA PORTA...
GIORNATA NERA PER L'ARIETE
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"citazionistico, eccessivamente contorto e carico di barocchismi"

 

 

Nella confusione di un bar, un pianista cieco orecchia da dietro un separé due persone pianificare un ricatto. Apprende dal cameriere che una di queste era una donna con una vistosa palandrana bianca. L'indomani, in un atelier d'alta moda avviene una strana morte. Il Pianista, che conosceva la vittima, inizia a indagare con la collaborazione di un amico e dall'aiutante factotum ma l'assassino sembra arrivare anticiparne le mosse... Il personaggio del non vedente è un chiaro rimando al secondo thriller di Argento (troviamo anche Umberto Raho, noto volto argentiano) ma in ogni caso il suo acume rende quello dell'enigmista Karl Malden un dilettante. Scopriremo poi che musica thriller, nella fattispecie  UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI DONNA  di Lucio Fulci (!) "Sette Scialli di Seta Gialla", thriller non del tutto disprezzabile di Sergio Pastore si balocca nel citazionismo della "trilogia degli animali", riuscendo originale nel curioso modo [EVIDENZIA LO SPOILER] nel quale l'assassino ricorra ad un gatto dagli artigli intinti nel veleno, reso aggressivo da un liquido repellente nel quale è intinto lo scialle fatto recapitare alle vittime. Se si apprezzano alcune trovate registiche come quel passare da un set all'altro attraverso il volto di un personaggio all'inizio, troppo dispersivo è quell'essere eccessivamente contorto e carico di barocchismi (lo zoom-random!) finendo per barcamenarsi tra discrete tensioni negli omicidi e ravvivandosi davvero solo dalla sequenza della vetreria (peraltro non esente da critiche). Il liquido rosso è dosato con parsimonia sino almeno all'ultimo omicidio all'arma bianca: consumato con una violenza visiva che da sola giustifica la visione del film. Non basta però rubare a piene mani dal modello al quale si aspira per acquisirne il talento, dimostrando che è un'arte che spetta a pochi eletti (il primo Argento appunto, e il buon Quentin). Di una certa classe la partitura di Manuel de Sica. [FB]

 

di S. PASTORE, CON A. STEFFEN, A. INCONTRERA, S. KOSCINA, G. R. STUART, THRILLER, ITA, 1972, 95', 2.35:1