F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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LA DONNA SCIMMIA
LA VISITA
IL MAGNIFICO CORNUTO
SEDOTTA E ABBANDONATA
MISSIONE GOLDFINGER
MARNIE

LA DONNA DI PAGLIA
LA TOMBA DI LIGEIA
PER UN PUGNO DI DOLLARI

IL DOTTOR STRANAMORE
GLI INDIFFERENTI
IL VANGELO SECONDO MATTEO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"tra le pellicole misconosciute capaci di far germogliare idee"

 

 

In una grotta dell'arcipelago greco, miniera d'oro un tempo e poi luogo di superstizione tra gli indigeni e perciò sigillata, la dinamite riporta alla luce una mummia, alcuni scheletri e alcuni strani bozzoli pietrificati. Uno di questi libererà una sorta di demone preistorico non visibile agli occhi umani, peculiarità che unita all'estrema aggressività lo renderà potenzialmente letale per l'archeologo, l'assistente, figlia e i sottoposti... Ci sono pellicole misconosciute e involontariamente seminali che fanno germogliare idee. Una di queste è sicuramente "Prigionieri dell'Orrore" (in originale "El Sonido de la Muerte") dello spagnolo pioniere Nieves Conde. La minaccia invisibile (di cui sentiremo solo l'incredibile rantolo "a sirena" e non vedremo altro se non attraverso le vittime dilaniate dai letali artigli) è chiaro a tutti come rappresenti l'idea vincente di una pellicola a bassissimo budget, sciocca quanto si vuole (le inquadrature di attori troppo spesso messi come in posa per il fotografo, i reiterati fuggi-fuggi generali, la recitazione non sempre troppo convinta di professionisti relazionati al "nulla" ben prima dei green screen) ma anche innegabilmente efficace e nei fatti stimolante. La tensione che precede i letali assalti (specie quello della domestica) è palpabile e resa al meglio da poche accortezze e l'immancabile assedio -allorché gli ignari apprenderanno come la creatura non tema luce diurna e non lesini ad uscire dalla tana- valgono da sole il prezzo della visione consegnando il titolo al genere. D'altro canto, Arturo Fernàndez (sosia del babbo buonanima) è solo simpatico, Soledad Miranda pre-Jesus Franco molto bona; la ammireremo in un sirtaki che il regista i cui lavori abbineranno spesso il binomio orrore/bellezza valorizzerà al suo meglio. Se poi [EVIDENZIA LO SPOILER] il dinosauro è palesemente di gomma, l'ingenuo bric-à-brac regge comunque meglio di 1000  REEKER  Un piccolo cult. [FB]

 

[EL SONIDO DE LA MUERTE] DI J. A. NIEVES CONDE, CON A. FERNANDEZ, HORROR, SPAGNA, 1964, 90', 1.66:1