F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

●●●●




LA DONNA SCIMMIA
LA VISITA
IL MAGNIFICO CORNUTO
SEDOTTA E ABBANDONATA
MISSIONE GOLDFINGER
MARNIE

LA DONNA DI PAGLIA
LA TOMBA DI LIGEIA
PER UN PUGNO DI DOLLARI

IL DOTTOR STRANAMORE
GLI INDIFFERENTI
IL VANGELO SECONDO MATTEO

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"Hitch si fa ancora indagatore della psiche umana ma chiude in maniera non del tutto appagante"

 

 

Una ragazza è affetta da cleptomania al punto di cambiare identità per sottrarre denaro dai luoghi dove lavora per farli avere all'anziana e inconsapevole madre. L'ultimo derubato, il responsabile di una finanziaria che l'aveva assunta come segretaria è il primo a smascherarla cercando di aiutarla a vincere il suo trauma... Un incipit che potrebbe ricordare la dualità di un Norman Bates (e la ladra usa "Marion" come pseudonimo) per una pellicola dove Hitchcock si fa ancora indagatore della psiche umana (attraverso il suo alter ego). La vicenda di "Marnie" si può considerare un ibrido tra il titolo evocato e  IO TI SALVERò  con la controparte che si fa oltre che amante anche medico (dal bianco di "Spellbound" si passa al rosso quale segnale scatenante). La sofisticata Tippi Hedren, più consapevole delle proprie doti, è spalleggiata da un sornione Sean Connery già ampiamente rodato come attore nel terzo 007; a lui si devono caustiche battute (al collaboratore che lamentava di non comprendere un'assunzione senza referenze, risponde con un eloquente "non è previsto che lei capisca") e una prestanza e un magnetismo tali da giustificarne il paternalismo nei confronti dello scricciolo Hedren/Marnie. Hitch, dal canto suo, ha raggiunto raggiunto da tempo una dimestichezza senza eguali nel tratteggiare la coppia, senza lasciare abbozzate le figure a margine (la cognata gelosa) e la sua regia è incalzante mantenendosi sospesa tra uno humor molto british e il sentore del dramma che può irrompere d'improvviso (la luna di miele "in bianco" -causa la frigidità di Marnie- che rischia di ammantarsi di nero). Hitch anticipa osservazioni e critiche e ci ironizza sopra, ma nel momento culminante in cui dovrebbe sfoderare la classica "zampata" finisce con lo smorzare un poco gli entusiasmi in una chiusa non pienamente appagante. Splendido, il commento musicale di Bernard Herrmann, raramente tanto avvolgente. [FB]

 

[ID] DI A. HITCHCOCK, CON T. HEDREN, S. CONNERY, D. BAKER, GIALLO, USA, 1964, 125', 1.85:1