F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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COSA AVETE FATTO A SOLANGE
CHI L'HA VISTA MORIRE

LA DAMA ROSSA UCCIDE...
TUTTI I COLORI DEL BUIO
SETTE ORCHIDEE MACCHIATE...

IL COLTELLO DI GHIACCIO
LA MORTE ACCAREZZA A...
SETTE SCIALLI DI SETA GIALLA
IL TUO VIZIO é UNA PORTA...
GIORNATA NERA PER L'ARIETE
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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"se non ci fosse stato, non sarebbe esistito 'Le Iene' di Tarantino"

 

 

Dopo tre anni di carcere, un corriere della mala esce di prigione, ma a lui si presentano i killer del malavitoso noto come "L'Americano" a chiedere conto dei trecentomila dollari scomparsi nei passaggi di mano che a suo tempo gli erano costati il gabbio. Lui afferma di non saperne nulla, ma viene guardato a vista quando si reca presso un killer amico e la bionda e amante ballerina in un night. E così pure la polizia lo tiene d'occhio... Chissà se dietro la figura di Barbara Bouchet che danza sul cubo moquettato di rosso, sta la base della passione di Quentin (il quale coltiva un'autentica venerazione per il film di Fernando Di Leo) per le bionde platinate, dai fisici sinuosi, i seni poco pronunciati, gli occhi azzurri e i piedi grandi... Potremo poi affermare senza sfiorare il ridicolo che se non ci fosse stato "Milano Calibro 9" (tratto da un romanzo di Scherbanenko) probabilmente non sarebbe esistito  LE IENE  Il commissario reazionario ("vai a papponare, parassita!") controbilanciato dal questurino progressista di Luigi Pistilli (prontamente trasferito dalla grande città alla sonnacchiosa provincia, dove non potrà fare danni) rappresentano i due volti di una polizia che pare osservare da lontano la malavita sbranarsi, attendendo il passaggio lungo il fiume dei cadaveri già belli e confezionati. Oltre ad un impenetrabile Gastone Moschin, troviamo Philippe Leroy e la succitata Barbara Bouchet (qui davvero giovanissima e alle prime armi). Tra i poliziotteschi in voga nel periodo, questo di Fernando Di Leo, a un anno dal delirante  LA BESTIA UCCIDE A SANGUE FREDDO  parrebbe uno dei più compatti e -come si è detto- "seminali" per il filone "pulp" che come l'araba fenice gli sarebbe nato sulle ceneri a distanza di vent'anni (diciotto, considerando pulp la vicenda dei lynchiani "Sailor & Lula"). Immancabile la pubblicità del J&B. Musiche e canzoni di Luis Bacalov che ciprianeggia a più non posso. [FB]

 

di F. DI LEO, CON G. MOSCHIN, M. ADORF, L. STANDER, B. BOUCHET, POLIZIOTTESCO, ITA, 1972, 97', 1.85:1