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I PREDATORI DELL'ARCA...
LUPO MANNARO AMERICANO
1997 FUGA DA NEW YORK
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LA CRUNA DELL'AGO
IL POSTINO SUONA SEMPRE...
FANTASMA D'AMORE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"inizia sputando nel piatto dove mangia e punta tutto sul truculento"

 

 

Tre studenti in Amazzonia per indagare sulle abitudini culinarie degli indigeni e dimostrare la tesi che il cannibalismo sia solo una leggenda coloniale, smarrita la strada, incappano in due ladri di smeraldi che spadroneggiano in un villaggio di capanne nella giungla. Intanto un gangster li sta cercando a New York... "Non potevamo andare ad Acapulco, invece che in questo posto di merda?!". Inizia sputando nel piatto dove mangia, il film di Lenzi "Cannibal Ferox" nato sulla (rossa) scia del disgustoso "Cannibal Holocaust" di Deodato. La ricerca dello shock-value sembra essere l'unica finalità (l'intera prima metà sembra più un reportage del National Geographic) e perciò, sin dalla ricostruzione posticcia del criminale, si punta tutto sulla truculento, con la celeberrima e piuttosto realistica evirazione dal vivo, entrata negli annali del gore estremo. Anche il parallelo tra le vicissitudine nella foresta con la vicenda newyorkese parrebbe più il pretesto per suggerire allo spettatore un "intervento terzo" che possa togliere i malcapitati dalla scomoda situazione nella quale si sono loro malgrado cacciati.  Non mancano crudeltà gratuite (che male aveva fatto quel furetto per incappare nella produzione prima e dell'anaconda, poi?) ma qui almeno le violenze vengono perpetrate dagli indigeni e non da Barbareschi (!) ma quanto siamo sicuri sul passaporto dei nativi dai volti infarinati (ce n'è uno identico a Drupi)? Umberto Lenzi -alla sua seconda avventura nel genere- si sogna la cura formale di un Antonio Margheriti (che aveva avuto anche lui una incursione nel cannibal movie) la felice inventiva e le spruzzate di ironia. Si prenda a questo riguardo la scena dei pirana ripresi come tranquilli pesci tropicali intenti a farsi i loro comodi probabilmente in un qualche acquario esotico. Recitazione abbastanza agghiacciante, specie delle donne, bilanciata da un ritmo almeno sostenuto e una durata contenuta. [FB]

 

di U. LENZI, CON G. LOMBARDO RADICE, R. KERMAN, Z. KEROWA,  HORROR, ITALIA, 1981, 89', 1.85:1