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I PREDATORI DELL'ARCA...
LUPO MANNARO AMERICANO
1997 FUGA DA NEW YORK
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LA CRUNA DELL'AGO
IL POSTINO SUONA SEMPRE...
FANTASMA D'AMORE

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"le fantasie sessuali dal punto di vista femminile in un ibrido tra Polanski e Barilli."

 

 

Alla villa di un editore si presenta una donna armata che costringe il padrone di casa alla lettura di un soggetto che gli viene proposto avente protagonista una ragazza che transita presso una strana pensione le cui stanze, occupate ciascuna da pittoreschi personaggi, la preparano ad altrettante esperienze piccanti... Erotico ben fatto, questo "Miele di Donna", opera di Gianfranco Angelucci, oggettivamente sorretto da un comparto tecnico e artistico di tutto rispetto, sin dal cast: che vede in scena una sfolgorante Catherine Spaak introdursi nella villa cui apre la porta il bunuelliano Fernando Rey, minacciato con una pistola e costretto a leggere un manoscritto erotico. Protagonista della storia nella storia è quella Clio Goldsmith rivelatasi l'anno prima ne  LA CICALA  di Lattuada dove già dava sfoggio del suo fisico 10 e lode. Qui, la vedremo anche più nuda, aggirandosi per una pensione abitata a vario titolo da pittoreschi persoggi, fra i quali spiccano un muto Luc Merenda (un asceta che pratica yoga che non proferirà verbo per tutto il film) una sempre caliente Susan Scott in veste dominatrix (identificaizone di un ricordo della protagonista) la giunonima Donatella Damiani e una Adriana Russo relegata ad un ruolo minore (la domestica) che nella scena più caliente della pellicola farà sesso con un attempato pensionante sul letto sotto al quale andrà a ripare la Goldsmith ritrovatasi ad aggirarsi "vestita" di soli sandali olandesi per le varie stanze causa sparizione dei vestiti. Il suo percorso tra una stanza e l'altra si rivelerà una sorta di percorso di maturazione sesuale "vivendo" dal vero le proprie fantasie. Sono queste, fantasie dal punto di vista di donna ed è perciò che il film acquista a suo modo una unicità, distaccandosi dalle stronzate emanuelliche e andandosi ad estrinsecare in una sorta di ibrido tra il polanskiano  CHE  e  PENSIONE PAURA  di Francesco Barilli. Belle musiche di Riz Ortolani. [FB]

 

di G. ANGELUCCI, CON C. GOLDSMITH, C. SPAAK, F. REY, L. MERENDA, EROTICO, ITA, 1981, 82', 1.85:1