F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





VALLE     GESSO     STURA (1)     STURA (2)     GRANA     MAIRA     VARAITA     PO     PESIO     LANGHE     VERMENAGNA     >

 

 

SANT'ANNA DI BERNEZZO
VALGRANA
COLLE SAN MAURIZIO
MONTEMALE
COUMBOSCURO
FRISE

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INVERNO PRIMAVERA ESTATE

CAPPELLA SAN COSTANZO
SAN MATTEO
PIATTA SOPRANA
COLLETTO DI CAMPOMOLINO

SANTUARIO DI CASTELMAGNO
COLLE DI FAUNIERA

1/4    2/4    3/4    4/4

M A P P A L E      P R O F I L O

   
     

 

Culla della lingua e cultura provenzale della Valle Grana (retaggio del transito di truppe francesi a metà '700 respinte poi dai montanari), il vallone secondario di Val Verde o di  COUMBOSCURO  ospita numerose frazioni. Appena superato Monterosso Grana, dopo il breve strappo che si allontana dal paese, all'altezza della cappella sulla destra, si svolta decisamente a sinistra, verso la località San Pietro di Monterosso. Dopo un paio di chilometri, il paese che s'incontra è caratteristico: con una chiesa dal battistero risalente al XV secolo e i curiosi "babaciu" ricavati impagliando vecchi abiti maschili e femminili, rappresentanti persone in scene di via quotidiana (foto 1) se ne conteranno una cinquantina, affacciati ai balconi, nelle aie e per i vicoli. Risalendo Val Verde per altri due chilometri ancora su pendenze attorno al 10% (foto 2) si transita nella frazione Saretto, edificata a cavallo del torrente che la discende e ci si trova quindi ad un bivio. Sulla sinistra, si procede per mille metri (foto 3) in direzione Sancto Lucio (o "Santa Lucia") cuore del vallone, sito a 1050 mt di altitudine, raggiungibile dopo un paio di tornanti poco più impegnativi (foto 4) l'antica parrocchia in stile romanico (foto a lato) annovera al suo interno tavole in legno recanti scene del Vangelo e un impressionante "Cristo" modello "The Passion" di Mel Gibson. Continuando per il piccolo borgo si accede al Museo Etnografico su usi e costumi della vallata, dall'ottocento sino alle guerre mondiali. Inutile continuare il percorso da questa via, poiché la strada si farà via via più accidentata per un paio di chilometri, conducendo vieppiù a piccole borgate prive di interesse, senza sbocco alcuno e nessuno scorcio panoramico degno di nota, in direzione dell'ameno "Colle dell'Ortica". Perché la vista possa appagare il nostro sguardo, si renderà necessario ridiscendere brevemente al bivio di Saretto, svoltando, questa volta, in direzione Frise. [FB]

 

LUNG 25,8 KM (TOT 51,6) - SAL 5 KM - DISL 516 MT - H 1050 MT - PEND <15% - GIRO 3H - CAT 'M'