F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





VALLE     GESSO     STURA (1)     STURA (2)     GRANA     MAIRA     VARAITA     PO     PESIO     LANGHE     VERMENAGNA     >

 

 

SANT'ANNA DI BERNEZZO
VALGRANA
COLLE SAN MAURIZIO
MONTEMALE
COUMBOSCURO
FRISE
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PRIMAVERA ESTATE

CAPPELLA SAN COSTANZO
SAN MATTEO
PIATTA SOPRANA
COLLETTO DI CAMPOMOLINO

SANTUARIO DI CASTELMAGNO
COLLE DI FAUNIERA

1/4    2/4    3/4    4/4

M A P P A L E      G . E A R T H

   
     

 

La frazione San Michele di Cervasca, adagiata su un modesto crinale montagnoso, è dominata (in cima al Colle San Maurizio) dal Sacrario di San Maurizio, detto anche della Madonna degli Alpini, raggiungibile anche da Vignolopoco dopo la  CAPPELLA SAN COSTANZO  Discendendo (foto 1,2) da Borgo San Dalmazzo, alla rotonda, si procede verso il centro storico, in direzione della chiesa, alla cui destra si imbocca la salita. Si tratta di appena due chilometri complessivi, costituiti, dopo un primo tornante relativamente semplice e un tratto a pendenza moderata da poco più di mille metri veramente trascendentali, caratterizzati da una pendenza che sfiora il 20% caratterizzato da un tracciato piuttosto tortuoso con molte curve a gomito. Qui l'attendibilità del calcolatore altimetrico di "openrunner" fallisce miseramente, complici le micro-oscillazioni del tracciato. Un tratto attorno al 5% disegna al fine un semicerchio della collina, culminando -dopo il secondo e ultimo dei tornanti- nell'ultimo breve strappo in corrispondenza del Sacrario, già visibile a circa 1/3 del breve percorso e via via sempre più visibile (foto 3). Le due frazioni sono separate tra loro dalla Cappella San Costanzo (foto 4 e a lato) collocata esattamente al termine di una delle rampe più terribili. A un centinaio di metri dal bivio in cima al Colle se una discesa alternativa -relativamente meno rischiosa- conduce verso San Michele, ancora per pochi metri sulla destra sorge la costruzione posta in commemorazione dei dispersi della sciagurata campagna di Russia della seconda guerra mondiale, dalle lapidi meramente simboliche. Scavalcata la transenna che impedisce l'accesso ad autovetture e motocicli, si costeggia l'edificio affacciandosi -da sinistra- sulla bassa Valle Grana, con vista su Caraglio e Montemale, quindi, su Cuneo e frazioni e infine su Borgo e le sue valli. Massima prudenza nella ripida discesa. [FB]

 

LUNG 6,5 KM (TOT 13) - SAL 2 KM - DISL 202 MT - H 802 MT - PEND >15% - GIRO 50' - CAT 'MD'