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T R A I L E R

   
 

"nulla più che un giocattolone fracassone nato da una sceneggiatura risibile"

 

 

Il Generale Massimo è un tipo tosto che spezza i nemici alla testa dei suoi fedelissimi. Marco Aurelio sta per abdicare e lo preferirebbe al figlio Commodo che è una carogna a labbro leporino che non la prende bene... In genere abiuro qualsivoglia kolossal che abbia racimolato un certo numero di statuette all'Academy (la "trilogia dell'anello" è l'eccezione che conferma la regola). Ridley Scott spreca ormai da tempo il suo straordinario talento visionario realizzando filmacci come questo, e mentre  LE CROCIATE  aveva segnato un'apprezzabile virata a suo modo pacifista, "The Gladiator" è l'inno al superomismo, del machismo ad oltranza. Dell'idiozia fatta a persona. Buttandola in caciara: Crowe è un bronzone di Riace che vive di violenza sino a che il suo imperatore non gli offre il trono. Secondo voi, che fa? Rifiuta. E così che si becca tutte le disgrazie che uno si possa immaginare: scampato alla morte, vede la moglie stuprata da un'intera guarnigione, il figlio spappolato da un cavallo (ebbé!) ed entrambi esaleranno l'ultimo respiro sulla croce, alla quale verrà data pure a fuoco. E i "nostro", che si chiama giustamente "Massimo" (amplificatore di disgrazie) viene fatto schiavo e costretto a battersi per sopravvivere in un Colosseo talmente finto da sembrare un posacenere ripreso con zoom argentiano, sul quale volano ininterrotti stormi di uccelletti neri digitali in una Roma solarizzata. I romani ci vanno la domenica, come alle partite di calcio, con moglie e figli al seguito. Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo è odiosissimo (ma già si notava qui che era bravo) e pure Crowe non gli è da meno con quell'eterna espressione da cane bastonato (ma con le palle al cubo). Musiche (queste sì, nel bene e nel male) entrate di prepotenza nell'immaginario collettivo, ma in sintesi: nulla più che un giocattolone fracassone nato da una sceneggiatura risibile e qualche inquadratura suggestiva. [FB]

 

[THE GLADIATOR] di R. SCOTT, CON R. CROW, J. PHOENIX E R. HARRIS, STORICO, USA, 2000, 155', 2.35:1