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"horror irlandese che guarda a due nostri Mostri Sacri"

 

 

Giunta in una grande casa acquistata ad un'asta, una famiglia subisce la tragica perdita di uno dei membri: sparito nel nulla, a quanto pare, dopo aver disceso una scala di 10 scalini che conduce alla cantina buia... "The Cellar" ("la cantina") è un horror irlandese old style, che guarda a  INFERNO  di Darione Argento ma anche a  L'ALDILà  di LUcio Fulci. Qualcuno direbbe che sarebbe da amare anche solo per questo. Sarà quindi anche vero che non dice nulla di nuovo, ma nell'epoca degli orrorini per bimbominkia è oro che sgocciola. Si parla anche qui degli alchimisti, e della loro passione per cercare di aprire porte, varchi, tra questo e gli altri mondi (universi) con risultati chiaramente disastrosi. Abbiamo la classica casa isolata che la famiglia tipo (lei, lui, e due figli, la ragazza adolescente con il suo caravan di incertezze, e il piccolo) tappezzata di misteri, quanto sono i simboli esoterici che la contraddistinguono (sopra ogni porta in casa) e in particolare abbiamo una scala che conduce in un posto dal quale (forse) non si può tornare. La suspense e quel senso di ineluttabile si carica costantemente, e se nel finale, con la comparsa del Baphomet in persona (un momento che chiaramente non può non ricordare quel bel film di Jacques Tourneur di cui taccio per non spoilerare troppo) dopo aver realizzato che la formula incisa nel grammofono (stile raimiano) "apre la scatola" (al cui interno c'è quel paradosso, del "gatto di Schroedingher"). Dopo l'omaggio a Fulci, abbastanza disturbante, anche più dell'originale (con [EVIDENZIA LO SPOILER] i "dannati" condannati a contare i passi, si presume, per l'eternità!) purtroppo si chiude in maniera veloce, un po' troppo sbrigativamente. Peccato, ma il film nel suo complesso, merita. Brava la Cuthbert, in parte e credibile nel ruolo della madre che non si arrende alla sparizione della figlia. [FB]

 

[ID] di B. MULDOWNEY, CON E. CUTHBERT, A. FITZ, T. LEE, E. MACKE, HORROR, IRLANDA, 2021, 91', 2.35:1