F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





<        1 9 6 0        1 9 6 1        1 9 6 2        1 9 6 3        1 9 6 4       1 9 6 5        1 9 6 6        1 9 6 7        1 9 6 8        1 9 6 9        >

 

● ½




SIGNORE E SIGNORI
WEST AND SODA
FBA OPERAZIONE GATTO
I COMPLESSI
PIANO PIANO DOLCE CARLOTTA
REPULSION

CINQUE CHIAVI DEL TERRORE
GIULIETTA DEGLI SPIRITI
IO LA CONOSCEVO BENE

IL DOTTOR ZIVAGO
PER QUALCHE DOLLARO IN PIù
THUNDERBALL

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"parte bene per impantanarsi presto nella noia più paludosa"

 

 

Un ricettatore propone ad un collezionista assiduo frequentatore di aste dove spesso si scontra a suon di migliaia di sterline col ricco amico-rivale: un libro di memorie del marchese de Sade, rilegato in pelle umana. Ma è solo l'antipasto: il piatto forte è il teschio dello stesso, che si dice maledetto, già appartenuto all'amico! Direttore della fotografia per molti registi, Freddie Francis dirige in prima persona "Il Teschio Maledetto", tratto da un racconto di Robert Bloch e prodotto per la rivale della Hammer (la "Amicus") prendendone a prestito i due mostri sacri: Christopher Lee e Peter Cushing. Proprio quest'ultimo è l'unico vero protagonista di una vicenda che vede l'influsso malefico dello spirito del marchese che fece del sadismo il suo credo sui suoi proprietari, che parte bene per impantanarsi presto nella noia più paludosa, complici lentezza registiche  e di scene tirate troppo per le lunghe: vedere un teschio che levita a mezz'aria può essere un'esperienza visiva anche suggestiva, se non si protrae per sette (dicasi sette!!!) minuti. Non compensano le lungaggini l'accuratezza -prevedibile- di luci, colori e fotografia. Fortuna che nella prima parte si ritagliano almeno un paio di momenti a loro modo destinati a guadagnarsi una teca nell'immaginario museo dell'horror del secolo andato: il processo che il protagonista subisce e per questo è indotto forzatamente ad una "roulette russa" prima di essere rinchiuso in una red room che si rivela la sua potenziale tomba. D'indubbia atmosfera anche l'incipit che suggerisce un orrore indicibile che verrà però parecchio disinnescato nel successivo flahback. Molto caotica e ridondante la colonna sonora. La pellicola ha trovato comunque un estimatore in Dario Argento dal quale ha scopiazzato qua e la qualche inquadratura: la persona che precipita nella tromba delle scale infrangendo il mosaico di cristallo è stata trasportata tale e quale nel suo capolavoro  SUSPIRIA  [FB]

 

[THE SKULL ]DI F. FRANCIS, CON P. CUSHING E C. LEE, HORROR, UK, 1965, 83', 2.35:1