F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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SIGNORE E SIGNORI
WEST AND SODA
FBA OPERAZIONE GATTO
I COMPLESSI
PIANO PIANO DOLCE CARLOTTA
REPULSION

CINQUE CHIAVI DEL TERRORE
GIULIETTA DEGLI SPIRITI
IO LA CONOSCEVO BENE

IL DOTTOR ZIVAGO
PER QUALCHE DOLLARO IN PIù
THUNDERBALL

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"si punta sul registro del macabro e del grand guignol"

 

 

Durante un ricevimento in una ricca casa nella Louisiana assistiamo ad un violento scambio verbale tra il padrone di casa e l'amante della figlia. Quest'ultimo ne uscirà ...a pezzi, letteralmente. A distanza di tanti anni la giovane è ormai vecchia e l'aver ereditato la magione con tutto il bagaglio di tragici ricordi non le ha certo giovato alla psiche, tant'è che l'esproprio forzato che le viene intimato dal comune non le nuocerebbe. Tuttavia, l'arrivo della cugina, pure testimone dei tragici eventi del passato, la destabilizza ancora di più... Tre anni dopo il successo di  CHE FINE HA FATTO BABY JANE?  (successo attestato tra l'altro anche da una parodia con Totò) Robert Aldrich ha ancora l'onore di dirigere Bette Davis in "Piano Piano Dolce Carlotta". Inizialmente pare fosse intenzione dell'autore dare un seguito alle vicende narrate nel capolavoro del '62 ma -fortunatamente per tutti- si optò per una storia tutta nuova. Così si spiega ad esempio il ritorno di un caratterista come Victor Buono. Per quanto concerne la sostituzione non semplice dell'icona Crawford non più disponibile, il regista cala due assi nella manica che rispondono al nome di: Joseph Cotten e Olivia de Havilland. Complice una macabra filastrocca che recita "" i bambini hanno fatto di "Carlotta" una sorta di strega verso la quali si prova una carica attrattiva e repulsiva facendo di lei una sorta di incarnazione vivente di una "fiaba nera". Si punta perciò molto sul registro del macabro e del grand guignol allestendo un teatro di coltellacci da cucina, teste mozzate rotolanti, morti putrefatti ritornanti. Complici le atmosfere immerse in un bianco luccicante nella nera pece e l'esterno melmoso che pare trascinare con la protagonista (meravigliosa, manco a dirlo) lo stesso spettatore in sabbie mobili di un passato che cela i segreti inconfessabili dal presente ma li conserva a futura memoria, ancora si può dire che Aldrich faccia centro. [FB]

 

[HUSH HUSH SWEET CARLOTTA] DI R. ALDRICH, CON B. DAVIS E J. COTTEN, HORROR, USA, 1965, 133', 1.85:1