F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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IL BUONO BRUTTO E IL CATTIVO
L'ARMATA BRANCALEONE
FAHRENHEIT 451
UCCELLACCI E UCCELLINI
OPERAZIONE PAURA
BLOW-UP

IL SIPARIO STRAPPATO
VIAGGIO ALLUCINANTE
PERSONA

LA BATTAGLIA DI ALGERI
CUL DE SAC
LA CACCIA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"felice rielaborazione di un medioevo fantastico, donchisciottesco"

 

 

In un medioevo straccione, il più scalcinato tra i cavalieri di ventura viene consultato da tre disperati che gli consegnano una pergamena appena sottratta ad un cadavere che riconosce il feudo di "Orocastro", nelle Puglie, a chi lo raggiunga. Durante il tragitto incontrano altri pittoreschi personaggi, che si aggiungono alla compagnia. Giunti al Feudo dovrà difendersi dall'esercito saraceno, "lo nero periglio che viene da lo mare"... Ben più che una farsa in costume, "L'Armata Brancaleone" (epocale sin dal titolo) è la rielaborazione di un ipotetico medioevo fantastico, donchisciottesco, che nella sua povertà assume carattere epico in virtù di piccole imprese diventate grandi per millantato credito. Monicelli dirige con mano sicura, sicuramente a suo agio, e ambienta nell'entroterra laziale: un campo di grano falciato sul fil di spada durante la gentil tenzone tra il protagonista e quel Gian Maria Volonté nel ruolo del nullafacente snob, cinico e truffaldino, la visita al paese appestato (c'è anche l'icona gotica Barbara Steele, versione sadomaso) l'attraversamento del ponte sospeso dove un grandioso Enrico Maria Salerno nel ruolo del predicatore "Zenone", che conduce i disperati al Santo Sepolcro, (troverà risposte alla sua fede precipitando immancabilmente nell'abisso). Gassman mattatore, ma anche un codazzo di caratteristi incredibili. Catherine Spaak nel ruolo della infanta Matilda gli dice "brancami, Leone!" e in una sequenza -aguzzando la vista- possiamo anche ammirarla "nature" (!) Carlo Pisacane in quello di "Pusillone". Age e Scarpelli "inventano" un nuovo linguaggio fatto da un miscuglio di dialetti ("isso è sparuto, chi ha dato ha dato, chi ha avuto avuto") e Trovajoli crea una scanzonata marcetta ("branca branca branca, leon leon leon!") destinata all'immortalità. O lo scambio tra Brancaleone e Teofilatto, sul punto di finire impalati: "cercate almeno di morire da òmini!" "e lo chiamo morire da òmini questo?!". [FB]

 

DI M. MONICELLI, CON V. GASSMAN, G. M. VOLONTé E C. SPAAK, COMMEDIA, ITA/FRA, 1966, 120', 1.85:1