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IL BUONO BRUTTO E IL CATTIVO
L'ARMATA BRANCALEONE
FAHRENHEIT 451
UCCELLACCI E UCCELLINI
OPERAZIONE PAURA
BLOW-UP

IL SIPARIO STRAPPATO
VIAGGIO ALLUCINANTE
PERSONA

LA BATTAGLIA DI ALGERI
CUL DE SAC
LA CACCIA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"bel regista Antonioni... Ci ho dormito!"

 

 

Un reporter di moda, per caso, al parco, immortala quello che potrebbe essere uno scatto compromettente. Tant'è che la ragazza che si mostra in intimità con un uomo maturo lo rintraccia e chiedendo tanto insistentemente quanto inutilmente il rullino incriminato, arriva a vendersi per riaverlo. Insospettito da tale atteggiamento, l'uomo inizia a credere che le foto non rivelino solo un adulterio, e ingrandisce i negativi... Penalizzato dal doppiaggio tremendo (eccezion fatta per Giannini che presta voce al protagonista) "Blow-Up" inizia a soffrire i difetti di un autore che dopo i discreti esordi inizia a badare troppo alla forma e poco (o niente) nella sostanza. Parlando del lato "voyeristico" da sempre legato al film, s'inizia con il fotoreporter che raggiunge il suo studio fotografico: l'appuntamento è con la modella (archetipo della super top model, si fa per dire) "Veruska": un palo con piede numero 50! E c'è pure spazio per Jane Birkin (immancabile, nel ruolo della modella cerebrolesa) che si da ai rotoloni tra carte e cartoni, con Hemmings e un'amichetta. Come a dire: c'è davvero poca trippa per gatti. Oltre a quella che sembra più improvvisazione sul set (scelta che qui non può non irritare) la sequenza con David Hemmings che fotografa la modella accavallatoci sopra come se stesse facendoci sesso, è entrata nella storia del cinema. Più che un film, parrebbe un'elucubrazione intellettuale sulla modernità, che certo avrà affascinato gli stranieri (ebbe il Gran Premio della Giuria a Cannes) ma che -personalmente- mi ha consegnato solo una gran noia. Talmente moderno che è invecchiato tantissimo. Citando il Gassman diretto da Risi: "bel regista Antonioni... ci ho dormito!". Se per il regista italiano i "giovani" erano cerebrolesi negli anni '60, figuriamoci cosa penserebbe oggi degli ebeti zeppi di spinotti, intontiti dalle cuffie in testa e con gli occhi piantati sui palmari. [FB]

 

DI M. ANTONIONI, CON D. HEMMINGS, V. REDGRAVE, S. MILES, VERUSKA, GIALLO, ITALIA, 1966, 110', 1.85:1