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GILDA
IO TI SALVERò
ROMA CITTà APERTA




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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"nell'anno di realizzazione, con ferite ancora aperte e sanguinanti, il capolavoro di Rossellini"

 

 

Durante l'occupazione, una donna alla vigilia delle nozze e un parroco collaborazionista, ne farno le spese... Lo confesso: fino a prima di vedere per la prima volta il classicissimo di Roberto Rossellini (co-dialogato con Fellini) uno dei lavori che fecero innamorare la Bergman dell'artista (quando si dice: "amore artistico") ero convinto che la celeberrima "morte violenta della Magnani" fosse l'ultima scena di "Roma Città Aperta". Trattasi infatti di una di quelle pellicole di fama sconfinata che uno pensa di aver visto pur non averlo fatto. Brividi: sono quelli provati durante la "caduta" della Magnani, sembra davvero che la grande attrice muoia davvero: basterebbe da sola questa scena a far guadagnare l'immortalità al film, attraversato da una inquietudine profonda che bene restituisce il clima che doveva respirarsi durante l'occupazione tedesca; dove gli oppositori (emozionante la parte del bambini che, dopo "un'azione eroica", si buscano pure le sberle degli inconsapevoli genitori) oltre che dagli sbirri fascisti, dovevano soprattutto guardarsi dei "presunti" amici (del resto [EVIDENZIA LO SPOILER] uno dei capi del Comitanto di Liberazione Nazionale collegato al centro militare badogliano, verrà tradito dalla fidanzanta!). Le figure naziste sono tutte ugualmente spregevoli (a ragione: il burocrate che presiede agli interrogatori "giustidica" inutilmente dinanzi a "Don Pietro" la "tortura" contro "la carità cristiana" a base di unghie strappate a forza e fiamma ossidrica: una scena da sudori freddi!) del resto nell'anno di realizzazione della pellicola, le ferite erano ancora belle aperte, e sanguinanti. Con una Anna Magnani già di caratura superiore, in quanto a bravura, rispetto alle colleghe attrici, il film vive di una seconda anima, un'anima con le fattezze di un Aldo Fabrizi clamoroso, immenso (la cui vibrante "maledizione" riesce a intimidire il Male). Qualche incertezza nel montaggio, ma siamo al capolavoro. [FB]

 

DI R. ROSSELLINI, CON A. FABRIZI E A. MAGNANI, DRAMMATICO/GUERRA, ITALIA, 1945, 98', 1.33:1