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GILDA
IO TI SALVERò
ROMA CITTà APERTA




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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Johnny è un baro che sembra campare d'espedienti, ma una notte un individuo misterioso gli salva prima la vita e poi lo assume nella bisca clandestina che dirige a Buenos Aires. Tra i due c'è reciproca stima e tutto pare procedere sino all'irrompere in scena della bellissima Gilda che non per tutti è una nuova conoscenza... Titolo celeberrimo, ma quanti davvero hanno avuto la fortuna di vedere questo classico di Charles Vidor? Almeno tutti hanno scolpito nelle loro memorie la scena dove Rita Hayworth canta "Amado mio" e si esibisce in un castigato "strip" privandosi appena di un guanto nero: ebbene, in realtà la sequenza non è la stessa, ma si tratta di due scene diverse anche se non cronologicamente troppo distanti. Ciò detto, l'opera in questione è un altro grande "noir" che sposa la lezione di "Casablanca": c'è un locale-teatro dei più importanti eventi narrati, avventori variamente assortiti (vari sgherri, almeno un paio di personaggi che sembrano celare un'identità segreta, il divertente vecchietto-filosofo della servitù che non si rivelerà qui un semplice pianista, né mero confidente) e naturalmente l'Antagonista, che però avrà una sua genesi tardiva molto particolare e assolutamente non scontata. Pur partendo quindi da un precedente noto, il film di Vidor prende subito altre direzioni, spostandosi dalla spy-story al dramma melò, con un pizzico di giallo per il misterioso passato dei personaggi, dal momento che tutti e tre hanno un segreto che nascondono e agiscono mossi dall'odio (che come sentenzierà il personaggio di George MacReady: "produce calore"). Glenn Ford offre una recitazione decisamente muscolare, mentre la Hayworth rivela -agli occhi di chi la scoprirà qui per la prima volta- doti inaspettate rispetto alle altre ben più evidenti. Molto ritmo e una regia di mestiere faranno sorvolare su di un intrigo piuttosto improbabile. Musiche seducenti quanto la sfolgorante Rita. [FB]

 

[ID] DI C. VIDOR, CON R. HAYWORTH E G. FORD, SENTIMENTALE/NOIR, USA, 1945, 110', 1.33:1, VOTO: 8