F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





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TESORO DELLA SIERRA MADRE
NODO ALLA GOLA
LADRI DI BICICLETTE




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COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
     

 

Un povero diavolo, dopo due anni di collocamento, trova finalmente lavoro come attacchino ma la sua bicicletta, espressamente richiesta come mezzo necessario all'assunzione, gli viene rubata. Inizia una disperata ricerca dell'uomo per Roma con il figlioletto, ma l'impresa appare sin da subito disperata...  Documento fondamentale di un'Italia dell'immediato dopoguerra, sempliciotta e credulona ma solo all'apparenza bonaria, dove l'ottusità della questura, della burocrazia, il rifiuto di mostrare la matricola del telaio del commerciante al mercato, il malintenzionato che tenta di adescare il piccolo Bruno con un campanello, l'aspetto più opportunista chiesa, sono tutti tasselli che vanno a comporre un ritratto impietoso. La "santona" in funzione di "ultima spiaggia" e il colpo di fortuna vanificato dall'omertà del vicinato del manigoldo completano un quadro tutt'altro che tenero verso il belpaese e i suoi abitanti. "Ladri di Biciclette" è poi l'opera imprescindibile nel neorealismo conosciuta in tutto il mondo e presa ancor oggi a modello per quanto concerne la naturalezza che si rispecchia dalla recitazione degli "attori" presi "dalla strada" (Enzo Staiola e Lamberto Maggiorani). Eccezionale sotto questo aspetto il lavoro svolto dal bimbo in funzione di "spalla" dell'adulto, capace di mettere in mostra un'arte recitativa ignorata da molti "colleghi" ben più blasonati. L'uomo che vede sfumata un'occasione irripetibile quanto sofferta, e non vuole rassegnarsi, riacquista la ragione di vita nella fondamentale sequenza dell'allarme per un natante da salvare al fiume. In modo avvincente si giunge per accumuli al celeberrimo finale che è una vera lezione di regia per gestione dei tempi e costruzione delle inquadrature che De Sica riuscirà forse ad eguagliare solo nel successivo ma sfortunato  UMBERTO D  Un crescendo drammatico il cui epilogo non potrà certo lasciare indifferenti. [FB]

 

DI V. DE SICA, CON L. MAGGIORANI E E. STAIOLA, DRAMMATICO, ITALIA, 1948, 92', 1.33:1, VOTO: 10