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"la regia di Avati è sempre pulitissima, ma è difficile narrare se la storia non c'è"

 

 

Fresco di vedovanza, su indicazione della figlia, riceve uno scrittore che, dietro ricatto (gli han promesso di pubblicargli un libro) raccoglie le memorie relative ai 65 anni di matrimonio con la moglie scomparsa... Provenendo dal buon  IL SIGNOR DIAVOLO  un ritorno all'horror gotico dal Maestro del Genere, e un -per ora- annunciato prosieguo di una storia ancora tutta da raccontare ma già fissata nella sua mente di sceneggiatore formidabile, Pupi Avanti si presenta nel 2021 con "Lei Mi Parla Ancora". Spiazzando sin dal cast che mette assieme un ritrovato Renato Pozzetto, assente da decenni dalle sale, e una Stefania Sandrelli -pur presente in quel che si direbbe un fulmineo cammeo- in rappresentanza della memoria storico-visiva dell'epoca irripetibile della Settima Arte nel nostro maltrattato e vilipeso paese (oggi più delle 'banane' che mai) sono protagonisti di una storia che... non c'è. Spiego. Anzitutto, la fonte: un romanzo scritto, o meglio "dettato", dal padre di Vittorio Sgarbi, e fortissimamente voluto dalla sorella di quest'ultimo, Elisabetta, di professione editore. Perchè la storia non c'è? Perché è tutta nelle righe introduttive. Detto così si direbbe: 65 anni son tanti, metterlo in scena sarebbe quasi una epopea. E invece tutto (salvo un paio di flashback) estermporanei è concentrato sul presente e su ciò che muove intorno al "narratore". Non si capisce francamente il perché di tanti apprezzamenti di questo film, se non riconducendo tutto alla pelosa piaggeria che vuole in questo caso, se non il critico d'arte furioso, la sorella benvoluta nell'ambiente dei salotti romani e non. Insomma: amici critici che ovviamente non potranno che parlare bene, "ancora" (per riprendere il titolo). Resta la regia pulita di Avati e qualche scorcio del polesine e della Bassa Padana a lui cari. [FB]

 

di P. AVATI, CON R. POZZETTO, S. SANDRELLI, C. CASELLI, DRAMMATICO, ITALIA, 2021, ??', 1.85:1