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T R A I L E R

   
 

"vedibile ma nulla più; dire che si parlava di viaggi nel tempo..."

 

 

Sul punto di essere impiccato nel 1880, un fuorilegge si ritrova catapultato nel 1960, ottant'anni nel futuro... N'somma! Una storia che parla di viaggi nel tempo riscuoterebbe il mio plauso incondizionato sulla carta, non fosse che il tutto venga trattato così in maniera superficiale. Nemmeno entra in gioco il fattore vintage, tant'è che anche un pasionario del genere si ritrova con l'acquolina in bocca dapprima e la pancia vuota, dopo. Curiosa è l'ambientazione nel selvaggio west iniziale, che in un certo senso contaminando potenzialmente il genere classico con la fantascienza potrebbe anticipare certi esperimenti recente (Le Favreau). "Allora abbiamo impiccato un innocente?" si domandano basiti gli esecutori della legge capitale, lasciando intendere pure qualche sottotesto politico, comunque sempre gradito anche nel bel mezzo di uno spettacolo potenzialmente esclusivamente ludico. In coda all'episodio precedente Rod Serling aveva mostrato la macchina del tempo che vediamo in azione in questa puntata della serie classica (programmata, alla prima stagione, a cavallo del 1960) de   AI CONFINI DELLA REALTà  Il finale che vede la "sostituzione" non convince neanche, ed è un peccato perché gli elementi interessanti per fare di questo un episodio memorabile c'erano tutti. Così com'è resta comunque una puntata meritevole almeno di una visione, La regia di David Orrick McDearmon si assesta sulla media degli episodi non memorabili della serie del buon Rod, senza guizzi di particolare rilievo, così come la cura della fotografia in bianco e nero risulta curata e pregevole. L'episodio intitolato "Esecuzione", con Albert Salmi come protagonista dei paradossi temporali impliciti nei viaggi dimensionali, vede tra gli altri la partecipazione di Sussell Johnson e Tahn Wyenn. Concludendo: vedibile ma nulla più. [FB]

 

[THE TWILIGHT ZONE] DI D. ORRIK MC DEAMON, CON A. SALMI, R. JOHNSON FANT, USA, 1960, 25', 1.33:1