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UNA VITA DIFFICILE
IL FEDERALE
LA CARICA DEI 101
IL VIGILE
CRIMEN
FANTASMI A ROMA
SUSPENSE
IL POZZO E IL PENDOLO
LO SPACCONE
COLAZIONE DA TIFFANY
ACCATTONE
I DUE VOLTI DELLA VENDETTA

COMIC THRILLER DRAMA

T R A I L E R

   
 

"un film non sottovalutabile nella filmografia che parla degli sfaceli del fascismo"

 

 

Uno storico finisce nel mirino degli idioti di Salò e che gli sguinzagliano appresso un ottuso gerarca... Tognazzi fa coppia con Georges Wilson, con la terza incomoda dell'esordiente Stefania Sandrelli nel ruolo della ladruncola. Il sottostimato Luciano Salce esordisce in pompa magna con "Il Federale", film per nulla minore nella filmografia italiana all'alba del boom economico che ancora riflette sul passato recente della fine della Seconda Guerra Mondiale. Il "Marcovazzi" di Tognazzi rappresenta la quintessenza degli ottusi, esibizionisti, gradassi gerarchini del regime del ventennio che parla per frasi fatte dicendo le scemate tipiche dei fascisti con il mito per il Duce ("me ne frego!") e che fuga i dubbi cantando a disco rotto le demenziali canzoncine da "Fascisti su Marte". Il "professor Erminio Bonafé", capo sabaudo badogliano, futuro potenziale presidente della prima Repubblica democraticache va condotto ad ogni costo a Roma e qui, messo chiaramente fuori causa. Vincente è la scelta di partire su un registro più "serio", per andare sempre più verso la farsa; si tratta comunque di un autentico road movie, nel procedere verso la Capitale cambiando i mezzi, passando da un sidecar, per un "mezzo anfibio", sino al tandem. Splendido lo scambio tra i rispettivi riferimenti culturali, per il professore: Giacomo Leopardi, per l'aspirante federale: "Arcangelo Bardacci", il mito del protagonista è solo un miserabile, un imboscato, la cui summa letteraria è rappresentata dalla lirica "Chi" ("CHI! è il titolo Chi sfidando la mitraglia nel fragore della battaglia all'assalto ci conduce? E' il mio Duce!"). Indimenticabili molte situazioni (c'è pure spazio per il falso miracolo con la statua che lacrima... olio di semi) e dialoghi sagaci ("Ha visto come funziona il ROBERTO?" "Li conosce?" "No, l'Asse: ROma-BERlino-TOkyo!"). Immancabile il cameo del regista (un nazista). La musica pare un Prokofiev inedito, ma è Morricone. [FB]

 

DI L. SALCE, CON U. TOGNAZZI, G. WILSON E S. SANDRELLI, COMMEDIA, ITALIA, 1961, 98', 1.85:1