F A B I O B O R E L L I  H O M E                        R E C E N S I O N I C I N E M A                         T E M P O L I B E R O B I K E





P R E S S                                                                  C O N T A C T                                                               *** NEW ALBUM!

 

AUPRES DE NICE
SORPRENDIMI
DACIA PASTERNAK
JEUX D'AMOUR

DI VANITà IN VANITà
NEBBIA E COLLINE
SETTEGIORNI
MELODRAMMA
THAT'S NOT THE END
LA QUINTESSENZA
IDéeS NOIRES
LORELAI
LACRIMOSA


FOTO SALDì, JAZZ CLUB
(CN)

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Fuochi sul Vitìm, enigmatici
Fu così che io m'incuriosii

Spinsi sugli sci sino a che fui lì
Giunto all'altra riva fu così che incontrai

Vladimir come lupo grigio del Vitìm

E ascoltai Vladimir dalla voce roca e fu così

Che realizzai come il fuggiasco era cacciato
Nonostante la natura predatrice già accerchiato

Azzeccando un varco in me ora auspicava
Un'alleanza ed abbozzava a zig-zag quasi
Passi di una danza di un trepàk...
E' così che nel viavai un corrosivo diversivo
Ritardava la cattura immantinente x inciso
Assegnava a quei burocrati solerti

Le retoriche parole rivestite di figure
Allegoriche:
l'iperbole del lupo del Vitìm
Sfuggiva dalle spie e kgb

Seguitai d'intesa sì, e a pié sospinto lo seguii

Riguardai Vdmr svelto lupo grigio del Vitìm
Lo fissai Vdmr dentro agli occhi scuri e fu

Così che mi scoprii di una pelliccia ammantato
Per difendermi dal freddo siberiano ben
Conciato, appurai che per poter portar la pelle

A casa con audacia di seguirlo a zig-zag non
Restava scelta, a Dacia Pasternàk...

Ne trovai di altri qui, di altri cani sciolti
Del Vitìm, nel viavai Vdmr già l'avevo perso

E fu così che io capii che c'è un potere che li

Teme, che li osteggia se forieri di munifico
Sapere, assorpirne l'operato con ridicole

Censure, pretestuose nel mostrare quelle

Inutili premure non fa altro che mostrare
Debolezza nel sistema se la preda si fa umana
Ribaltando l'anatema, ah la penna incide

Ancora più tagliente di una spada e la mano
A zig-zag sulle corde di chitarra, di un trepàk

 

MUSICA E PAROLE DI FABIO BORELLI © 2012